I PRINCIPALI TRE OSTACOLI ALL’EDUCAZIONE
Oggi si parla molto dell’ educazione, di quale possa essere il metodo più adatto, più funzionale e più efficace. Molto si parla dei bambini maleducati o di genitori che non sono in grado di educarli.
Non volendo prendere le parti di nessuno, in effetti questo è sostanzialmente vero, molto è colpa dei genitori. Ma è anche altrettanto facile giudicare i genitori come inadatti e chiudere così un argomento molto più complesso, in realtà.
Molto più spesso è vero invece che ci sono varie ragioni, tra le quali anche le ragioni personali dei soggetti coinvolti, del loro vissuto e delle loro esperienze. Inoltre ci sono anche altre ragioni che trovano radici nella nostra società e nell’organizzazione della stessa.
Alcuni aspetti importanti non vengono neanche presi in considerazione, come se non fossimo consapevoli della loro esistenza, ma dai quali dipende moltissimo invece la qualità ed il risultato dell’educazione.
Vi vorrei evidenziare tre grandi ostacoli per l’educazione, molto diffusi nella nostra società in tutti gli ambienti, indipendentemente dalle classi sociali o dal livello d’ istruzione .
“Si sente ripetere da molte parti che l’educazione deve cominciare fin dalla nascita. Però, come fare, rimane un punto interrogativo. Sembra qualche cosa di assolutamente teorico e di irrealizzabile in pratica, a meno che non si voglia intendere come cura igienica del bambino.” – Maria Montessori
Oggi parleremo soltanto di questi tre ostacoli all’educazione, le tre ragioni fondamentali che possono essere un grandissimo ostacolo nelle relazioni tra adulti e bambini.
1° dei tre ostacoli all’educazione è: il narcisismo
L’adulto educatore, a volte è come colpito da una mancanza di obiettività. Spesso i bambini vengono giudicati soltanto in base alle loro reazioni, a quanto loro siano obbedienti, senza che gli adulti si interessino di quello che il bambino senta o provi veramente.
Questo fa parte della natura narcisistica delle persone ed anche i genitori non ne sono immuni. In una società narcisistica essere umili è molto raro, ma l’umiltà invece è una condizione fondamentale per poter amare.
Come possiamo educare, amare e apprezzare un piccolo essere che fatica per diventare se stesso, se ci concentriamo solo sulle nostre necessità e sulle nostre esigenze?
Bambini fin da piccolissimi cercano di rendersi indipendenti dall’adulto desiderano partecipare alla vita, fare da soli, non essere aiutati che in casi di assoluta necessità.
Ma l’adulto interviene in maniera inopportuna, sopprimendo questa necessità del bambino, sostituendosi nelle sue attività e forzando il bambino a sottomettersi al suo volere.
La nostra società è costituita per la maggior parte del tempo da ambienti inadatti ai nostri figli e alla loro crescita, dove non hanno mai libertà di azione.
Sono spesso lontani da una vita naturale, da una vita con i ritmi adatti a loro, solo per una nostra esigenza sociale. È un mondo a misura dell’adulto, quindi è naturalmente inadatto al bambino.
“Non è facile indurre l’adulto a un costante atteggiamento di passività nei riguardi del bambino. Ed è pure necessario che l’individuo adulto cerchi di acquistare un’intelligenza delle necessità infantili e sappia frenare il proprio orgoglio di plasmatore.” – Maria Montessori
2° dei tre ostacoli all’educazione è: la mancanza di fiducia
Per fiducia si intende quella fede nelle potenzialità dello sviluppo del bambino. La maggior parte delle persone per educazione intendono il fatto di adeguare, di modellare il bambino avendo la convinzione che solo l’adulto può instillare il bene in lui sopprimendo ciò che male.
È una convinzione comunissima, che se l’adulto non facesse questo, il bambino crescerebbe come un “selvaggio” e senza alcune capacità fondamentali, che solo l’adulto è in grado di dargli.
Sono i semi che germogliano, che crescono e si manifestano soltanto se ci sono le condizioni adatte allo sviluppo, e possono essere assolutamente soffocati se queste condizioni mancano.
Come qualsiasi piantina ha bisogno di un terreno fertile adatto al proprio sviluppo, allo stesso modo il bambino ha necessità di essere sostenuto, curato, “annaffiato” quotidianamente.
Una delle condizioni principali è che le persone più importanti nella vita del bambino abbiano fede in queste potenzialità. La presenza di questa fede costituisce la differenza sostanziale che aiuterà o distruggerà l’autostima.
Questo farà un’enorme differenza. Questo determina anche ciò che farà l’educatore, è la differenza tra l’educazione e la coercizione. Educazione significa aiutare il bambino a realizzare le sue potenzialità.
“L’opposto dell’ educazione, in effetti, è la coercizione, che è basata sulla mancanza di fede nello sviluppo delle sue potenzialità e sulla radicata convinzione che il bambino sarà nel giusto solo se gli adulti istillano in lui il bene e sopprimono ciò che è male” – Erich Fromm
3° dei tre ostacoli all’educazione è: il potere
Un’altra convinzione errata, altamente condivisa e molto diffusa in tantissime civiltà soprattutto occidentali è che l’azione educativa deve essere diretta nel provocare dei cambiamenti volti all’adattamento del bambino.
Noi siamo i Paladini della Giustizia e i detentori del sapere, di tutto ciò che è meglio per loro, senza se e senza ma… Noi siamo quelli che impongono la disciplina, che giudicano come giusto o sbagliato, pongono o rimuovono ostacoli a piacimento.
Castighiamo, puniamo e chiudiamo i rubinetti dell’amore quando lo riteniamo “necessario”, togliendo l’affetto in caso di disubbidienza, e tutto ciò è “per il loro bene”.
L’adulto cerca di adattare il bambino attraverso una sua totale sottomissione. L’obbedienza è illimitata, anzi siamo convinti che debba esserlo… Una totale perdita dei diritti umani primari, senza neanche il diritto di replica dinanzi all’adulto, perché considerata da tutti un affronto e una mancanza di rispetto.
Vi potete immaginare se utilizzaste con i vostri amici lo stesso tipo di trattamento che utilizzate con i bambini? Nessun adulto si sognerebbe mai di trattare i propri amici i propri parenti così come tratta i propri figli o i bambini in generale.
“Mai schiavo fu tanto proprietà del padrone, come il bambino lo è dell’adulto. Mai ci fu servo la cui obbedienza fosse cosa indiscutibile è perpetua come quella del bambino all’adulto. Mai le leggi dimenticarono i diritti dell’uomo, come dinanzi al bambino. Mai ci fu operaio che dovesse lavorare così come voleva il padrone, senza appello possibile, come il bambino. L’operaio ebbe pure le sue ore di libertà e un rifugio familiare, ove la sua voce umana trovava Eco e in qualche cuore. Mai nessuno lavorò come il bambino, sempre sottomesso all’adulto che mi imponeva le lunghezze del lavoro è la lunghezza del sonno secondo i propri criteri inappellabili.” – Maria Montessori
Capire che esiste come un programma interno al bambino che lo guida nella realizzazione di sé, per noi è piuttosto difficile. Non riusciamo a immaginare come quel maestro interiore possa svilupparsi e come questo può influenzare le nuove generazioni.
Permettere la sua piena realizzazione, preservando la libertà e l’indipendenza, si pongono le basi per una nuova società, non più schiava di direttive esterne, ma guidata da una più sana e personale direttiva interiore.
Vuoi ricevere aiuto per eventuali difficoltà o pensi di avere un problema nella relazione con il tuo figlio per la quale il counselor potrebbe esserti d’aiuto, allora clicca qui.Se consideri di avere necessità di una guida nella tua relazione educativa puoi rivolgerti al counselor pedagogico montessoriano.
Se hai a cuore anche tu il rispetto dei diritti dei bambini e una nuova visione dell’educazione, mi piacerebbe se lo riportassi nei commenti. Grazie!
Se l’articolo ti è piaciuto puoi sentirti libero/a di condividerlo. Ricordati di registrarti sul sito inserendo l’email nella sezione NEWSLETTER o di mettere like sulla pagina facebook se vuoi ricevere i futuri articoli di bambino ideale.