Diversità, si possono imparare ad amare le diversità in tuo figlio?
Pur cercando la conformità, la diversità è ovunque, è tutta intorno a noi ed è l’unica cosa che ci accomuna tutti quanti.
E, direi meno male che siamo tutti un pò diversi, altrimenti vivremo in un mondo di manichini.
Nonostante siamo tutti diversi è naturale voler assomigliare agli altri, per un bisogno primario dell’essere umano di sentirsi parte di un gruppo.
“Dio ha fatto gli uomini diversi fra loro perché potessero meglio conoscersi.” – Roberto Gervaso
Il bisogno sociale è uno dei bisogni fondamentali. Essere riconosciuti dai propri simili, provare senso di appartenenza e ricercare sintonia e accettazione è uno dei bisogni primari dell’ essere umano.
Perciò è più che normale voler aderire a pensieri comuni, visioni o credenze comuni, che inevitabilmente ci fanno sentire simili e, di conseguenza, accettati dagli altri.
Inoltre, è difficile sfidare le credenze condivise perché spesso si tende a scambiarle per verità assolute.
“Nella civiltà occidentale contemporanea, l’unione col gruppo è la maniera più frequente per superare l’isolamento. È un’unione in cui l’individuo si annulla in una vasta comunità, e il suo scopo è quello di far parte del gregge. Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi, non posso avere la sensazione di essere diverso. Sono salvo: salvo dal terrore della solitudine.” – Erich Fromm
Quando si tratta di educare i nostri figli però, potremmo avere qualche problema.
Il bisogno di omologare i nostri figli , o anche il tipo di educazione che si impartisce, rischia di non tenere conto delle regolari diversità di ogni bambino.
È tendenza comune voler adeguare tutti i bambini a degli standard comuni. In base all’età “devono” saper fare cose, essere in un determinato modo ed aver acquisito specifiche capacità.
Questo articolo serve per farti riflettere sulle tue azioni, impiegate quotidianamente nell’omologare e rendere il tuo bambino più somigliante possibile al tuo bambino ideale, ma anche agli altri bambini, al punto di annullare a volte la sua naturale diversità.
Se proseguendo con la lettura ti renerai conto di averlo fatto, è importante non accusarti o giudicarti, ma semplicemente iniziare ad applicare un modo diverso da quello adottato finora.
La diversità fa paura a tutti e tu non sei immune più di altri. Sicuramente tuo figlio ti perdonerà, perciò perdonati anche tu per primo e fai del tuo meglio da ora in avanti.
“È tempo per i genitori d’insegnare ai giovani che nella diversità c’è bellezza e c’è forza.” – Maya Angelou
Tu hai dentro di te la tua forza, e la tua guida interiore sa quello di cui il tuo bambino ha bisogno. Tu sai riconoscere meglio di chiunque altro le sue personali abilità, la sua unicità e i suoi punti di forza.
Il tuo bambino ha solo bisogno di essere visto per quello che è.
Ha bisogno di essere sostenuto da te, la sua principale figura di riferimento, e di non essere inibito, in modo che lui possa essere accompagnato e guidato alla sua autorealizzazione.
A volte riteniamo troppo scontati i talenti dei bambini e il loro temperamento individuale, e troppo spesso puntiamo il dito sulle loro debolezze.
Insistiamo nel farli diventare “bravi” in tutto, indirizziamo le loro energie sul recupero anziché sul potenziamento.
“È necessario cogliere negli altri solo quello che di positivo sanno darci e non combattere ciò che è diverso, che è “altro” da noi.” – Nilde Iotti
Dovremmo saper guardare alle debolezze come a quelle caratteristiche che non ci appartengono, come una tartaruga che non fa staffette, come un pesce che non vola, come una mucca che non fa le uova.
Se un bambino nasce biondo e non bruno è per te forse un problema?
Allo stesso modo, per qualcuno diventa un dramma dover fare dei calcoli, come per te dover cambiare la gomma dell’auto, per altri è una noia mortale il cucito o stirare, per altri ancora fare puzzle, rebus e persino cantare o disegnare.
“Un tulipano non si preoccupa d’impressionare nessuno. Non lotta per essere diverso da una rosa. Non ne ha bisogno. È diverso. E nel giardino c’è spazio per ogni fiore.” – Marianne Williamson
La natura è perfetta… allora perché darci talenti che non combaciano con il nostro progetto oppure darci solo debolezze di cui non ce ne facciamo nulla?
Perché dovrebbe essere un problema il fatto che si è più portati per una cosa piuttosto che per un’altra?
Questo non vuol dire che non possiamo o non dovremmo imparare un pò di tutto, anzi. Soltanto che questo desiderio deve poter nascere spontaneamente nell’animo di ognuno.
Se il bambino non si è sentito represso, non è stato sminuito, se ha potuto mantenere elevata la sua innata autostima, liberamente cercherà di migliorarsi, di maturare e di conoscere sempre di più cose.
“Il rispetto è l’apprezzamento della diversità dell’altra persona, dei modi in cui lui o lei sono unici.” – Annie Gottlieb
Dovremmo imparare proprio da loro. I nostri bambini sono i migliori maestri per quanto riguarda l’accettazione della diversità e il rispetto dell’ alterità. Basta guardarli mentre giocano con bambini sconosciuti solo fino a un minuto prima.
Loro non si giudicano, non si paragonano, non si commentano, sono loro stessi e sono sereni. Invece noi sappiamo molto bene che per noi adulti, e tra adulti, non è sempre così.
Succede spesso a scuola, ma succede purtroppo anche a casa. Paragoni con altri compagni o con i fratelli, ricatti o punizioni per ottenere che facciano come vogliamo noi, indurre sensi di colpa per non averci assecondati, giudizio costante sulle loro azioni, poca empatia, etc. creano indicibili danni all’autostima dei bambini.
Loro per natura sono collaborativi, ma il nostro imporci su di loro, farli sentire sbagliati, rende tutto più difficile, creando opposizioni e capricci, trasgressioni alle regole.
“Più si è intelligenti, più si scopre che ci sono uomini originali. La gente comune non trova differenze tra gli uomini.” – Blaise Pascal
Accettare la diversità di ognuno, l’unicità come dono, le peculiarità come caratteristiche apprezzabili, aiuterà tuo figlio a sviluppare una solida autostima e a sentirsi accettato molto di più di quanto possa farlo l’omologazione.
Il bisogno dell’autorealizzazione attraverso l’identità, l’autonomia e l’autostima è un bisogno superiore nella scala di Maslow rispetto al bisogno di riconoscimento e dell’accettazione sociale.
Anzi è il bisogno più alto in assoluto, quello più maturo e caratteristico delle società e delle persone più evolute.
“Frequentare persone diverse da noi non allarga i nostri orizzonti; serve solo a confermarci nell’idea di essere unici.” – Elizabeth Bowen
L’accettazione e il rispetto per la sua diversità, come quella di chiunque altro, lo tiene al riparo dal bisogno di approvazione e riconoscimento esterno.
In pratica, gli stai insegnando di divenire ciò che già è, che essere se stessi e volersi realizzare, volersi autonomamente migliorare è più importante che conformarsi agli altri e far parte di un gregge per poter esistere.
“La bellezza non risiede nell’uguaglianza, bensì nella diversità.” – Paulo Coelho
Non per ultimo, gli insegnerai così la tolleranza e la capacità di accogliere l’altro. Devo correggermi, in realtà non glielo dovrai insegnare dato che è già innata dentro di noi, ma semplicemente contribuirai a mantenerla viva e concreta nella sua vita.
Se è vero che la poca tolleranza verso la diversità è una delle primarie fonti di infelicità e di conflitti, con un simile modo di essere nei suoi confronti avrai certamente contribuito alla sua futura felicità.
Mi piacerebbe conoscere le tue riflessioni o la tua personale esperienza, quindi vorrei che la riportassi nei commenti qui sotto. Grazie!
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